Il messaggio di Auguri di Santo Natale del rettore del Santuario di Oropa, don Michele Berchi
Il grande poeta francese Charles Peguy, pensando alla venuta di Cristo tra noi, scriveva:
“venne Gesù. Doveva fare tre anni.
Fece i suoi tre anni. Non perse i suoi tre anni, non li usò per frignare e per invocare i mali dei tempi.
Eppure c’erano i mali dei tempi, del suo tempo. …..
E lui tagliò corto.
Oh, in modo molto semplice. Facendo il Cristianesimo. Mettendoci in mezzo il mondo cristiano.
Non incriminò, non accusò nessuno. Salvò.
Non incriminò il mondo.
Salvò il mondo.”
In mezzo a questa guerra, anzi, in mezzo a queste guerre, alle crisi, alle pandemie, ma soprattutto in mezzo alle nostre miserie quotidiane, davanti alla delusione di noi stessi che molto spesso ci avvelena la vita e i rapporti, tutti, indistintamente tutti, attendiamo qualcuno che non ci giudichi, ma che ci salvi. Ha ragione il giovane scrittore Daniele Mencarelli: “Tutto chiede salvezza”.
Abbiamo bisogno di Dio! “Se Tu squarciassi i cieli e scendessi…” recitano i salmi della novena di Natale.
Auguri a tutti! Perché questo è avvenuto, è avvenuto davvero e ancora una volta la Chiesa ce lo annuncia: non temere caro amico, non temere cara amica, Dio è venuto per salvarci.
Che la Regina del Monte di Oropa, la madre di Dio, la mamma di Gesù ci faccia la grazia di poterLo incontrare dentro la carne della nostra vita.
Don Michele Berchi, Rettore del Santuario di Oropa