Il foliage nell’architettura sacra di Oropa: un’esperienza indimenticabile nel patrimonio UNESCO tra natura, arte e spiritualità
Con il foliage autunnale il Sacro Monte di Oropa ( Piemonte, Biella) si tinge di colori straordinari: l’itinerario tra le cappelle dedicate alla storia della vita di Maria è molto di più di una semplice passeggiata, ma un’esperienza nella natura e nell’arte.
Il percorso ha inizio lungo il viale di tigli che separa il prato grande (detto prato delle oche) dal Sacro Monte, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO insieme ai nove Sacri Monti del Piemonte della Lombardia. La prima cappella che si incontra è l’Immacolata Concezione di Maria, caratterizzata da un ampio porticato. Affacciandosi alle grate, si scorge al centro un drago che si contorce tra le statue di San Gioacchino e Sant’Anna. In alto, su una nuvola, Maria bambina è circondata dalle figure di Gesù, Dio Padre e da angeli che portano i simboli della Passione.
L’itinerario, che si sviluppa spontaneo sul prato adibito al pascolo, prosegue in salita incorniciato da due filari paralleli di tigli che guidano il visitatore verso la cappella della Natività di Maria, introdotta dalla presenza di un acero riccio che in questa stagione si colora di un rosso acceso.
Proseguendo lungo il colle dell’Oretto, è d’obbligo una sosta alla cappella della Dimora al Tempio, che grazie ai recenti restauri è ritornata allo splendore originario. La finestra offre allo sguardo scene di vita quotidiana, in cui ogni giovane donna del Settecento poteva riconoscersi: al centro la giovane Maria intenta a cucire circondata da due angioletti, mentre altre fanciulle sotto lo sguardo severo dell’istitutrice imparano a ricamare, a filare, a leggere e a cantare.
Giunti alla cappella delle Nozze di Cana, si può proseguire verso il cimitero monumentale lungo il sentiero alberato con aceri, faggi e cipressi, oppure continuare sulla destra nel bosco di conifere il percorso del Sacro Monte fino alla Cappella dell’Incoronazione, straordinaria per l’eccezionale numero di statue dell’Antico e del Nuovo Testamento che popolano la scena.
Da qui è possibile scendere verso il santuario con un ampio sentiero che conduce alla Basilica Superiore.