Per le Monache di San Giulio è iniziata un’avventura straordinaria: la confezione del Manto che doneremo alla Madonna di Oropa per la V Centenaria Incoronazione.
In questo ultimo anno sono pervenuti in Santuario migliaia di pezzi di stoffa che ognuno di noi ha donato per affidarsi con una preghiera alla Madonna: tanti ritagli di tessuto con un significato particolare, come il camice di un medico, la giacca da lavoro, l’abito da sposa… e in ogni tessuto sono confluite ad Oropa le storia di tante vite, di tante persone.
Le monache dell’Isola di Orta San Giulio hanno cominciato a confezionare il Manto della Misericordia cucendo insieme, uno ad uno, i ritagli di stoffa che sono giunti ad Oropa. Condividiamo la lettera che testimonia l’inizio del loro lavoro:
L’avventura di un Manto per la Madonna di Oropa
Quando la giovane Maria ascoltò l’annunzio dell’Arcangelo Gabriele, ancora non sapeva tutto quello che le sarebbe accaduto … ma disse semplicemente SI’.
Anche noi monache dell’isola san Giulio, quando abbiamo ricevuto la proposta di confezionare con i frammenti tessili donati dalla gente, un manto per la Madonna di Oropa, per il V centenario dell’Incoronazione, abbiamo detto semplicemente SI’.
E come sempre il Signore si è mostrato esigente. Il Signore è sempre esigente quando chiama! E quanto più lo è se ti fa lavorare per la sua Santissima Madre, la Regina del Cielo, la Madre della Misericordia!
Così, via via che il tempo passava, che il progetto prendeva forma, che il dialogare diventava un intreccio di proposte, di suggerimenti, di problemi da risolvere, di situazioni da prevedere, di possibilità da non dimenticare, di perplessità da affrontare … via via ci rendevamo conto, con tremore, che il Signore stava chiedendo molto.
Ma eravamo coscienti solo di una piccola parte della vera entità dell’opera che noi definiamo “titanica”, il velo è caduto dai nostri occhi quando sono giunte le prime borse contenenti i frammenti tessili della gente.
Non nascondiamo che ogni frammento di tessuto che passa fra le nostre dita ha per noi una voce arcana, un messaggio silenzioso e vibrante, al punto da crearci un senso di sofferenza nel prendere in mano le forbici per ritagliare tessere più piccole del tessuto arrivato.
Il manto, infatti, viene composto da tante tessere di cm. 4,5 – finite – cioè orlate e cucite su un tessuto neutro di base con già disegnata la forma del manto. Ma queste tessere per essere orlate e quindi imbastite, devono essere tagliate con precisione mediante delle mascherine di cartoncino, poi l’orlino viene piegato a rovescio con un ferretto caldo, chiamato termocauterio, quindi imbastite. A questo punto la tessera è pronta per essere appoggiata sul tessuto di base (precedentemente studiato e disegnato dalla nostra sorella architetto) e cucite definitivamente … a mano! Tutto viene eseguito a mano, cambiando filo in base alla gradazione cromatica di ogni tessera, con piccoli punti quasi invisibili. Tutto viene lavorato a mano e con il cuore orante, perché desideriamo cucire le tessere non solo al tessuto ma anche, attraverso la preghiera, al cuore di Dio.
Voi capite, o almeno intuite, quanto sia enorme questo lavoro perché stiamo parlando di migliaia di frammenti di tessuto che devono essere cesellati, uno ad uno, prima di trovare il loro posto nel tessuto base del manto della Madonna. Anche perché i tessuti che arrivano a noi sono di varia natura merceologica: di lana, di seta, di cotone, di lino … leggeri, leggerissimi, pesanti …. e non è la stessa cosa preparare una tessera con un tessuto di seta leggerissima o con una tela jeans … provare per credere!!! Tutto deve essere fatto con precisione e cura perché tante piccole imprecisioni possono creare dei difetti visibili e non accettabili per un tale tipo di lavoro e per tale committenza!!!!
E quindi capite bene che di tempo ce ne vuole, anche se abbiamo davanti a noi quasi un anno, sentiamo che non dobbiamo perdere tempo. Da parte nostra cerchiamo di lavorare con alacrità, anche perché non possiamo sapere quanti frammenti tessili arriveranno all’Isola e quante tessere riusciremo a preparare almeno fino alla chiusura del tempo di raccolta. Ma c’è anche un particolare che noi non possiamo sottovalutare: il lavoro per il manto della Madonna di Oropa si inserisce in un contesto di impegni e di tempistiche su altri lavori che noi monache stiamo già affrontando e che non possiamo mettere da parte. Ancora una volta la Vergine Maria vuole stare in mezzo al suo popolo, vuole camminare con esso, non primeggiare, ma stare al passo con tutto il gregge di Dio, con tutti i nostri lavori “in corso” … e quindi cerchiamo di avanzare portando avanti tutto questo, in un equilibrio che è frutto di discrezione e di organizzazione secondo l’insegnamento di san Benedetto il quale vuole che tutte le cose del monastero siano sapientemente governate da uomini (donne) saggi e prudenti.
Voi direte … e se le tessere sono numericamente di più rispetto a quante servono per il manto?
Abbiamo pensato anche a questo, ovviamente, ma lasciamo la sorpresa al giorno dell’Incoronazione.
Con queste semplici parole speriamo di avervi reso partecipi della nostra avventura, nata da un semplice sì e portata avanti da tanti sì quotidiani, per dirvi che ci siamo anche noi nel portare avanti la fatica della vita, del credere, dello sperare e dell’amare.
In comunione.
Le monache dell’isola san Giulio