vescovo Roberto Farinella

Omelia del Vescovo

Omelia del Vescovo Mons. Farinella durante la Processione della Città di Biella domenica 1 maggio 2022

Cari fratelli e sorelle,

iniziamo con questa celebrazione, in modo significativo e solenne il mese di maggio, il mese dedicato alla Madonna. È lei la Regina, colei che contempliamo, ringraziamo e invochiamo. È lei che ha portato a suo Figlio la tenerezza e la compassione per la nostra Città e tutta la Comunità biellese, che la invoca in occasione della ricorrenza della processione del voto fatto un giorno e rispettato in tanti secoli come segno di amore e venerazione per la nostra Madre celeste.

È lei, la Vergine Maria, che festeggiamo in questa occasione e che ringraziamo per la sua protezione, che da questo Santuario, ha sempre assicurato al nostro Popolo.

È lei che trionfa in questa meravigliosa Basilica antica, circondata dalle figure che fanno parte della nostra fede e che richiamano da vicino la nostra vita quotidiana, fatta di gesti, di lavoro, di fraternità, di lacrime, di gioia.

A lei desidero affidare oggi il cammino della nostra Chiesa Diocesana, i nostri sacerdoti, tutto il Popolo cristiano.

A lei desidero affidare tutte le autorità pubbliche, civili, militari presenti del nostro territorio per il loro impegno di servizio alla cittadinanza.

A lei desidero affidare il cammino di quanti operano nell’ambito dell’educazione e dell’assistenza, della carità e della solidarietà.

A lei desidero affidare i nostri giovani e i nostri ragazzi che sono la primavera della nostra società.

A lei desidero affidare le nostre famiglie e i nostri anziani.

A lei desidero affidare il mondo del lavoro.

A lei desidero affidare quanti soffrono, nel corpo e nello spirito. 

A lei oggi affidiamo la nostra preghiera per la pace, per la fine della guerra, della pandemia, che tante sofferenze continuano a provocare.

Non dimentichiamoci mai che abbiamo una Madre che si prende cura di noi, che ci accompagna, che si commuove per le nostre fatiche ed è sempre all’opera per ottenere dal Padre ciò che ci è necessario.

È questo il significato profondo di questa antica celebrazione, che ci porta a venerare la nostra amata Madonna di Oropa e da affidarci a Lei.

Come abbiamo ascoltato nel Vangelo, anche oggi Gesù viene incontro alla nostra vita, ci tocca con la sua della sua Parola e dei suoi sacramenti e ci dice di seguirlo, come hanno fatto sul lago di Tiberiade, i suoi Apostoli.

In qualche modo Egli ci ripete: mi ami tu? Che vuol dire: “Abbandona le tue misure, ascolta la mia voce che ti sospinge sempre avanti, verso terre che ancora non conosci ma dove è nascosta la vera ricchezza che desideri!”.

C’è solo un modo perché dall’aridità delle nostre giornate possa sgorgare un fiume di grazia impetuoso, perché la nostra vita possa tornare a fiorire, perché le nostre paure non blocchino il nostro cammino: aprirci al dono di Dio, alla sua Parola, alla sua volontà.

Gesù trasforma la nostra vita con il suo Amore. «Lo Spirito è chiamato dito di Dio» scrive san Gregorio Magno (Omelie su Ezechiele, 1,10,20).

Pertanto, dobbiamo invocare lo Spirito Santo perché apra gli orecchi, gli occhi e la bocca della nostra anima. I sensi sono la finestra con cui l’uomo comunica col mondo. Chiediamo al Paraclito che ci sia aperto il varco sul mondo di Dio, su quella realtà che talvolta facciamo fatica a comprendere, ma che fonda la verità di tutto ciò che esiste: i mondi furono formati dalla parola di Dio, sicché dall’invisibile ha preso origine il mondo visibile (Eb 11,3).

Preghiamo che ci sia concessa la disponibilità, l’obbedienza e la prontezza a seguire progetti di pace: chiediamo la trasformazione del cuore. E’ questo è il più grande miracolo che può accadere alle nostre vite.

Da te, Vergine Santa, Madonna Nera, nostra Regina di Oropa, noi oggi attendiamo questa trasformazione del cuore. Tu hai accolto docilmente il misterioso dono che ti veniva consegnato: Eccomi sono la serva del Signore, mi accada secondo la tua parola (Lc 1,38). Hai lasciato che il tuo grembo fosse la terra dove Dio potesse fare germinare la sua dimora. Tu sei diventata realmente la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron, …la magnificenza del nostro Dio (Is 35,2).

Ora contempli e adori colui che hai generato, il frutto più grande che un’esistenza umana abbia mai potuto offrire a Dio e a tutti gli uomini.

Sciogli ogni nostra resistenza e apri le nostre labbra perché anche la nostra voce possa unirsi al tuo umile canto che attraversa tutte le generazioni: Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e santo è il suo nome (Lc 1,49). Benedici e proteggi il tuo Popolo!

Mons. Roberto Farinella, Vescovo di Biella

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