A distanza di poco più di un anno dalla riapertura della Basilica Superiore di Oropa, avvenuta il 30 agosto 2020, la grandiosa opera di restauro effettuata diventa un caso studio per due importanti convegni, organizzati rispettivamente dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli e dal Politecnico di Torino.
Lo scorso 17 dicembre, in occasione delle giornate di valorizzazione, la Soprintendenza ha organizzato una giornata di confronto tra professionisti per condividere modus operandi, risultati, prospettive e metodologie di restauro. A questo scopo, tra i cantieri individuati, differenti per tipologia, epoca di edificazione e stato di conservazione del monumento, è stato selezionato come caso studio il cantiere di restauro della Basilica Superiore di Oropa.
Al convegno, dal titolo “Restauro e consolidamento strutturale dei beni architettonici: dal progetto della conoscenza al cantiere di restauro. Monumenti e approcci metodologici a confronto”, ha partecipato l’architetto Emanuela Baietto, direttore lavori.
Il webinar, oltre a permettere un approfondimento metodologico e tecnico, è stato una straordinaria occasione divulgativa per illustrare uno dei cantieri più importanti del Piemonte che per quattro anni ha tenuto impegnati architetti, ingegneri, tecnici e imprese che hanno superato brillantemente, oltre alle difficoltà tecniche, anche le sfide del lockdown.
Ricordiamo che la chiusura della Basilica Superiore si è resa necessaria nel 2017 in seguito al distacco di una lastra di marmo nelle pareti interne della Basilica. Da quel momento è stata avviata la complessa valutazione delle azioni da intraprendere e dei progetti prioritari per risolvere le criticità: i rivestimenti e le strutture in pietra della facciata principale, il rivestimento delle colonne interne, le colonne del pronao esterno, i rivestimenti marmorei interni, i cornicioni laterali della Basilica, il ripristino delle guaine di copertura, la manutenzione straordinaria ed alcune coperture in lose, il completamento della facciata principale e i tre portali in bronzo, fino ai rivestimenti della cupola di rame alta 60 metri.
Ed è stata proprio la cupola oggetto dell’intervento, sempre a cura dell’architetto Baietto, del convegno organizzato dal Politecnico di Torino lo scorso 28 ottobre, presso il Centro Congressi del Santuario di Vicoforte, dal titolo “Monitoraggio periodico e continuo delle grandi cupole”.
Il restauro della cupola della Basilica Superiore, la cui costruzione è stata ispirata dal progetto realizzato nel 1774 dell’architetto Ignazio Amedeo Galletti, ha comportato molti studi e persino doti da “trapezisti”.
Vista l’altezza infatti, si è dovuto far ricorso a professionisti esperti in edilizia acrobatica che, sospesi a 60 metri, hanno prima compiuto un’analisi approfondita dello stato di salute del “cupolone”, poi sono passati alle opere di consolidamento e tinteggiatura. Per eseguire i lavori è stata utilizzata una speciale piattaforma elevatrice che raggiunge un’estensione massima di 70 metri di braccio: l’unica presente in tutto il Piemonte e la Liguria. Inoltre, i lavori di tinteggiatura sui 4000 m2 della superficie interna della cupola, sono stati particolarmente difficoltosi a causa della posizione ergonomica che dovevano assumere le maestranze per eseguire le lavorazioni e per via delle continue oscillazioni del cestello portato agli estremi della sua potenzialità di sbraccio.
Attrezzature da alta quota sono state invece necessarie agli stessi professionisti per arrampicarsi sulle pareti esterne della cupola e portare a termine l’esame e il rappezzo di tutta la lamiera in rame che la riveste e che le dona l’inconfondibile colore.
L’impegno economico da 3,5 milioni di Euro, che è stato messo a disposizione dalla straordinaria generosità di Fondazioni ed Enti presenti sul territorio piemontese e non solo, ha permesso l’esecuzione di un’opera colossale, che si inserisce nel cammino intrapreso dall’Amministrazione del Santuario per valorizzare, nell’ambito del cammino che ha portato all’Incoronazione della Madonna di Oropa, il patrimonio storico artistico di Oropa, il cui valore eccezionale è stato riconosciuto dall’UNESCO.
Un’opera che è già diventata una “case history” che resterà nella millenaria storia di Oropa e dell’architettura.
Il Santuario di Oropa e la Diocesi di Biella desiderano cogliere l’occasione per ribadire la gratitudine nei confronti degli attori che, con la loro mobilitazione, hanno permesso la colossale opera di restauro della Basilica Superiore:
Regione Piemonte, Fondazione Compagnia di San Paolo, Conferenza Episcopale Italiana, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Biver Banca — Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, Banca Sella, Banca Simetica, Unione Industriale Biellese, Camera di Commercio di Biella e Vercelli, OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes), Fondazione Zegna, Alicanto Capital.