La Peste: dipin Lanino a Oropa

La letteratura delle Incoronazioni: la “Breve Relatione”

La prima incoronazione della Madonna di Oropa fu descritta dall’opera di Bassiano Gatti: la “Breve Relatione” del 1621

Come promesso, ecco il “resto” dell’opera del gerolamino Bassiano Gatti, che vide l’Incoronazione del 1620 e che ne scrisse l’anno successivo descrivendo quanto riassunto nella precedente notizia e ciò che segue.

Nella seconda parte il frate di San Gerolamo compila un lungo elenco di miracolati dalla Vergine Bruna oropea citando due distinte memorie cinquecentesche, quelle rispettive dei canonici di Santo Stefano, il notaio don Giovanni Giacomo Cabania, “vissuto nonagenario” e il teologo don Giovanni Pietro Greggio “della Santissima Chiesa d’Oroppa diligentissimo Custode”. A questa ampia doppia testimonianza circa i fatti pregressi, il Gatti aggiunse anche l’elenco dei miracoli “occorsi nella Coronatione il 30 Agosto 1620, de quali d’ordine di Monsignor Vescovo sono state prese le dovute informationi”.

Segue un cenno al celebre quadro di Bernardino Lanino raffigurante la Madonna col Bambino tra quattro santi, ex voto della Città di Biella per essere stata preservata dalla peste nel 1522.

Ci sono poi le “istruzioni” per il buon novenante, ossia il percorso devozionale relativo alle nove “cappelle spirituali” (elette come tali, in cui soffermarsi per ciascuna un intero giorno dei nove previsti) che costituiscono le tappe della novena (che rappresentava, secondo l’autore della “Breve relatione”, in riferimento alla Madonna “li nove viaggi da lei, mentre ch’in terra visse in diversi tempi terminati”), dal mistero della “Presentazione al Tempio”, a quello della Addolorata ai piedi della Croce. La vita della Madre di Dio in nove articolate tappe.

Ed ecco, dopo tutta questa propedeutica, l’Incoronazione. Preceduta da alcune operette poetiche d’occasione, la cronaca dei fatti parte dall’opera del padre Fedele da San Germano e dall’organizzazione dell’evento. La fattura delle corone a Milano, la costruzione della strada, le “allegrezze” dei festeggiamenti, la logistica che avrebbe ritmato le celebrazioni, l’apparato per l’incoronazione vera e propria e quindi gli avvenimenti di quella domenica, con lo sfilamento delle “compagnie” e delle comunità, con la meraviglia per il gesto in sé e per gli effetti da questo generati sulla folla. Anche quelli “indiretti”, come la decisione di dare il via alla costruzione delle cappelle del Sacro Monte. Bassiano Gatti sapeva di essere un testimone privilegiato di un fatto storico di grande portata. Il suo lavoro di cronista, per quanto connotato dalla volontà di esaltare specialmente gli aspetti religiosi dei fatti, inclusi quelli miracolosi, si traduce in un documento storico significativo e utilissimo per conoscere quel periodo specifico, non solo per quanto riguarda Oropa, ma anche del Biellese e non solo.

Il Sacro Monte di Oropa in una cartolina di fine Ottocento

A cura di Danilo Craveia, archivista del Santuario di Oropa

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