La Cupola della Basilica Superiore di Oropa è stata restaurata grazie al sostegno di Biver Banca – Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
Il profilo delle montagne e la cupola di Oropa annidata nel verde. Se esiste una geografia dell’anima, quella dei Biellesi ha sicuramente questi due elementi tra i suoi punti cardinali.
Il 30 agosto 2020, con la riapertura della Basilica Superiore dopo i restauri, inizierà una nuova stagione anche per questo simbolo iconico della terra biellese e dei suoi valori. Un simbolo che ha una storia singolare e antica.
La cupola della Basilica Superiore: un po’ di storia…
L’idea di innalzare una cupola che svettasse tra le montagne appartiene alla visione originaria dell’architetto Ignazio Amedeo Galletti che nel 1774 consegnò all’amministrazione del Santuario il suo progetto per una nuova basilica a Oropa.
Nonostante il passare dei secoli, l’avvicendarsi delle persone e le tante traversie che il cantiere della Basilica Superiore dovette affrontare, quell’idea ha mantenuto più o meno intatte le sue caratteristiche iniziali e già le fotografie degli anni Venti del Novecento ci restituiscono l’immagine di una cupola “abbozzata”. Cento anni fa infatti, sfumato il sogno di aver pronta la cupola per la Quarta Centenaria Incoronazione, si riuscì almeno a coprire la parte più alta della struttura che è composta come da due cerchi sovrapposti. La ditta Giuseppe Ferretti del Vernato si occupò della carpenteria lignea mentre il rivestimento in rame fu opera della ditta Bioglio e Antoniotti. Erano gli anni in cui si pensava che la Basilica Superiore dovesse avere un campanile, addirittura più alto della cupola che già arrivava a 61 metri. Ma quella parte del progetto non venne mai compiuta.
La cupola di Oropa non è stata sempre così come siamo abituati a vederla oggi. Durante la Seconda Guerra Mondiale, col blocco del cantiere, appariva bianca perché erano rimaste esposte le pareti di cemento prive di rivestimento. La copertura fu fatta tra il 1948 e il 1949 con 500 quintali di lastre di rame issate e fissate dalla ditta Balagna di Biella per una spesa di 10 milioni di lire. Il termine dei lavori sulla cupola avvenne però soltanto nel 1958.
I restauri della cupola
Restaurare questa imponente struttura sia all’interno, sia all’esterno ha comportato molta perizia e persino doti da “trapezisti”.
Vista l’altezza infatti, si è dovuto far ricorso a professionisti esperti in edilizia acrobatica che, sospesi a 60 metri, hanno prima compiuto un’analisi approfondita dello stato di salute del “cupolone”, poi sono passati alle opere di consolidamento e tinteggiatura. Per eseguire i lavori è stata utilizzata una speciale piattaforma elevatrice che raggiunge un’estensione massima di 70 metri di braccio: l’unica presente in tutto il Piemonte e la Liguria. Inoltre, i lavori di tinteggiatura sui 4000 m2 della superficie interna della cupola, che sono durati circa un mese, sono stati particolarmente difficoltosi a causa della posizione ergonomica che dovevano assumere le maestranze per eseguire le lavorazioni e per via delle continue oscillazioni del cestello portato agli estremi della sua potenzialità di sbraccio.
Questo ciclo di restauri è stato possibile grazie al contributo di Biver Banca – Gruppo Cassa di risparmio di Asti.
Attrezzature da alta quota sono state invece necessarie agli stessi professionisti per arrampicarsi sulle pareti esterne della cupola e portare a termine l’esame e il rappezzo di tutta la lamiera in rame che la riveste e che le dà l’inconfondibile colore. Le opere sono state eseguite sotto la direzione architettonica e della sicurezza dall’architetto biellese Emanuela Baietto che ha seguito l’intero iter del cantiere di restauro.
I lavori esterni della cupola sono stati realizzati dalla Ditta Ronchetta & C. srl capofila dell’ATI appaltatrice dei lavori.
I lavori interni hanno visto invece la necessità di unione di più sinergie lavorative: la Ditta Ronchetta & C. srl di Sordevolo ha svolto sia la funzione di coordinamento che di esecuzione dei lavori. Alcune lavorazioni specifiche sono state eseguite in sub-appalto da personale specializzato: per lavori in fune i signori Lanza Claudio di Biella e Bizzocchi Teodoro Maria di Pollone; per la stesura delle tinte la ditta Coda Zabetta Roberto snc di Coda z.b. e Donazzan Silvio di Biella; per la piattaforma elevatrice eccezionale la Ditta Negro Servizi srl di Ponderano.
I restauri della Basilica e i sostenitori
L’intervento sulla cupola è parte del progetto di restauro complessivo della Basilica Superiore, partito nel 2017 e finanziato grazie a enti pubblici, fondazioni e associazioni: Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Biver Banca – Gruppo Cassa di risparmio di Asti, Banca Sella, Banca Simetica, Fondazione Zegna, Alicanto Capital, Conferenza Episcopale Italiana, Unione Industriale Biellese, Camera di Commercio di Biella e Vercelli, OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati Lourdes).